La gestione dello stress operativo nelle Forze di Polizia

Neuroscienze e resilienza tra protocolli innovativi e modelli internazionali

In questo libro, l’autore Cristiano Curti Giardina affronta uno dei temi più delicati e attuali per le forze di polizia: la gestione dello stress operativo. L’opera si muove lungo un doppio binario: da un lato l’analisi scientifica, con richiami alle neuroscienze e agli effetti psicofisiologici che colpiscono gli operatori in contesti critici; dall’altro la proposta di protocolli innovativi e il confronto con esperienze formative internazionali.

Il testo descrive con chiarezza cosa accade al corpo e alla mente durante gli interventi ad alta tensione: tachicardia, distorsione della percezione del tempo, riduzione della motricità fine. Fenomeni come il Daanen Effect, che porta al collasso delle performance cognitive in presenza di forte ansia, vengono spiegati e messi in relazione con l’efficacia operativa.

Grande attenzione è dedicata ai protocolli di resilienza, a partire dallo Stress Inoculation Training (SIT), che prepara l’operatore ad affrontare lo stress attraverso simulazioni controllate. Allo stesso modo, vengono illustrate tecniche di respirazione controllata, strumenti tanto semplici quanto decisivi per regolare il sistema nervoso e recuperare lucidità. Non manca il riferimento alla de-escalation, presentata come competenza essenziale per prevenire conflitti e ridurre l’uso della forza, rafforzando il rapporto tra polizia e comunità.

Curti Giardina arricchisce il volume con un confronto internazionale: dai programmi di Critical Incident Stress Management negli Stati Uniti ai sistemi di peer support adottati in Canada e in Europa del Nord. Tutti esempi che dimostrano come la preparazione psicologica e comunicativa degli operatori sia ormai parte integrante della formazione di polizia.

Il libro non trascura la realtà italiana, segnalando come burnout e suicidi tra gli operatori impongano un ripensamento profondo della formazione e del supporto istituzionale. Tecnologie innovative, come i simulatori in realtà virtuale e i sistemi di biofeedback, vengono presentate come nuove opportunità per superare i limiti dell’addestramento tradizionale.

Al centro del ragionamento resta il principio di proporzionalità e l’uso progressivo della forza, che trovano senso solo se supportati da operatori resilienti, consapevoli ed equilibrati. Nella visione dell’autore, la gestione dello stress operativo non è un tema collaterale, ma la chiave per una polizia moderna: efficace sul piano operativo, sicura per gli agenti e rispettosa dei diritti dei cittadini.

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